mercoledì 3 ottobre 2007

Ti presento il BURDIGONE

Partiamo dalla fine: il piccolo mostro deve avere un grande cuore e così, senza neanche pensare a elaborazioni "come gli altri", qui abbiamo deciso di fare un passo moooolto lungo e ci siamo buttati sulla sperimentazione della turbocompressione.
Il motore è un tipo1 in alluminio che muove un gruppo termico da 94x82. La carburazione ovviamente è MADE IN BOLOGNA: doppi weber48idf soffiati da una turbina Garret T04 e rinfrescati dall'intercooler Made in West Germany espiantato ad una Maserati Biturbo morta schiantata contro uno dei simboli padani per eccellenza: il platano a bordo strada!

Dopo il motore il cambio: dato che nessuno è Rockfeller, si è optato per irrobustire meccanicamente i componenti originali, lavorando sui semiassi e su vari punti sensibili. Nessun Rinho o altri nomi altisonanti, anche perchè la rapportatura, abbinata agli pneumatici 255/60/15, non è certo da quarto di miglio, anzi, è destinata a lavorare su allunghi autostradali che portano l'insetto a raggiungere agevolmente la velocità ZERO. ...e per ZERO intendo che la freccia del tachimetro fa il giro completo e si ferma forzatamente sotto al chiodino dello zero.....

Eravamo partiti dal fondo, torniamo indietro.
La base di lavoro è un maggiolino del 75 importato dalla Germania da "Tnt", nome tristemente noto a molti appassionati per alcuni accorgimenti poco fini sulle nostre carrozzerie. Io onestamente sono rimasto soddisfatto dal dettaglio non trascurabile che ha riportato a libretto una gommatura di tutto rispetto, che qui da noi sarebbe impossibile ottenere.
Peccato per l'aerografia anteriore, che comunque verrà rimossa appena le finanze lo permetteranno.
Bene, diciamo che della base di partenza è rimasta la scocca, la gommatura e l'aerografia. Il resto è stato tutto personalizzato.
Infatti l'intento è quello di creare un mezzo "head turning", il classico cafè-racer con cui sbizzarrirsi negli ambienti urbani e, nello stesso tempo, con cui dividere i lunghi viaggi che portano a spasso per lo stivale, qua e là, verso i tanti raduni in cui incontrare tutti gli amici con i quali, solitamente, ci si scambiano idee e battute solo sui vari blog o forum dedicati.
Tutto ciò che hai letto fino ad ora si deve alla testardaggine del sottoscritto (Mirko) e alla perizia e alla precisione artigianale di Felix Cartacio, titolare di omonima officina specializzata in volkswagen aircooled e appassionato di gare di accelerazione sul quarto di miglio, attività che svolge con un maggiolino prototipo di sua produzione, turbocompresso e alimentato ad alcol!

Che dire degli interni del mezzo?
Nessuno vuole essere nè un purista e nè un copione, il mezzo è il mio e lo faccio come voglio io! Quindi gli interni devono essere da un lato spartani e sportivi, ma dall'altro non deve mancare niente e, anzi, bisogna che l'osservatore rimanga colpito da almeno un dettaglio davvero originale. Nel mio caso ho optato per non sostituire la leva del cambio, come fanno i più, con uno dei tanti (bellissimi) prodotti aftermarket, bensì di accorciarne il gioco e di mettere, al posto del pomello classico, una bella granata, residuato bellico trovato in un campo, sanato dalla ruggine e colorato di rosso. Eh si, il Burdigone deve avere dei dettagli che saltano subito all'occhio!
E, giusto per far storcere il naso a molti guru locali, sedicenti esperti di stili e divoratori di libri e riviste specializzate... ecco che, a sorpresa, il Burdigone viene accettato nell'olimpo americano dei canoni estetici. http://www.cal-look.com/

1 commento:

Mark76 ha detto...

Vedo che gli strumenti sul Burdigone aumentano. ma servono tutti...hihihih